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Perchè è così importante il ritrovamento di San Casciano dei Bagni?

San Casciano dei Bagni è balzato alla ribalta della comunità archeologica e della cronaca per il ritrovamento di 24 statue di bronzo di epoca romana, scavi di un santuario etrusco-romano.

Si tratta di busti o figure intere, alcune alte quasi un metro, che raffigurano divinità, togati, donne e bambini, che secondo il Ministero della Cultura potrebbero avere una valenza straordinaria nella storia della statuaria etrusca e romana.

Lo scavo fu avviato nel 2019 presso la vasca sacra di un santuario etrusco-romano, situato vicino alla sorgente del Bagno grande di San Casciano; il luogo è da sempre meta di popolazioni che usufruivano delle acque termali per rilassarsi e trovare riposo in una delle 42 sorgenti che irrorano il luogo con una portata di 5,5 milioni di litri d’acqua al giorno, che fanno di San Casciano dei Bagni il terzo posto in Europa per portata di acqua termale.

È il più importante ritrovamento di età etrusca e romana dopo quello dei Bronzi di Riace, avvenuto nel 1972.
L’unicità del ritrovamento è data dal fatto che le statue sono fatte di bronzo, dato che, del periodo di transizione dalla dominazione etrusca a quella romana riconducibile tra il II e I secolo a.C., si avevano testimonianze di statue principalmente di terracotta.

Alcune di queste statue raffigurano divinità legate alla medicina, che avevano un culto proprio nei pressi delle zone termali di cui sia Etruschi che Romani conoscevano i benefici per la salute; non era perciò difficile trovare riferimenti alla dea della salute Igea e al dio delle arti mediche Apollo.

Nel santuario del Bagno Grande sono state rinvenute anche testimonianze della coesistenza delle due popolazioni in un clima di pace e serenità, dato dalla presenza di iscrizioni bilingui in etrusco e latino che testimoniano la frequentazione del santuario da parte di entrambe le popolazioni che lì pregavano insieme, cosa che va in netto contrasto con i conflitti che Roma stava vivendo proprio con le città etrusche del territorio.

In epoca cristiana il santuario venne chiuso e le statue vennero accuratamente deposte all’interno di una vasca e sigillate con colonne e mattoni, dove sono rimaste per 2.300 anni, fino ad arrivare a pochi mesi fa, quando hanno rivisto la luce.

Cosa succederà ora alle statue? I bronzi, le varie monete e piccoli oggetti trovati, resteranno a San Casciano dove sorgerà un nuovo museo all’interno di un palazzo del ‘500 acquistato dal Ministero della Cultura insieme ad un parco archeologico che coinvolgerà l’intera area degli scavi e le antiche piscine termali.

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