Giorgio Minisini, pioniere del nuoto artistico italiano, primo uomo a competere in campo internazionale, primo italiano a vincere un oro mondiale, unico atleta a vincere quattro ori in una manifestazione.
Appartenente al gruppo sportivo della Polizia di Stato, ha collezionato 75 medaglie internazionali, e ha raccontato i suoi ventidue anni di attività nell’autobiografia “Il Maschio” (Sperling&Kupfer).
Oggi è Ambassador per World Aquatics e lavora alla crescita dello sport in tutto il mondo, con collaborazioni attive in Australia e in America.
Da otto anni lavora con il Progetto Filippide, programma sportivo che garantisce ad atleti con autismo, sindrome di Down e patologie rare l’accesso ad attività sportive anche di alto livello.
Studente di psicologia al terzo anno nel corso di Scienze e Tecniche Psicologiche che UnitelmaSapienza offre in collaborazione con Sapienza Università di Roma, Giorgio ha sempre proposto un modello alternativo di eccellenza sportiva: riconosce nello sport un potente strumento di crescita personale, e nella competizione l’opportunità per mettersi in gioco e svilupparsi a tutto tondo.
Al centro della sua visione non ci sono soltanto medaglie e vittorie, ma soprattutto lo stimolo che rappresentano, il valore della collaborazione, la crescita nella condivisione, e tutto ciò che il percorso verso l’eccellenza sportiva e umana insegna a chi lo intraprende.
Intervista a cura di Roberto Sciarrone, responsabile della comunicazione di UnitelmaSapienza ed Eleonora Jacovitti, Delegata del Rettore allo Sport, UnitelmaSapienza.

