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L’EURO-STORIA dell’EURO-ZONA

L’Euro è la valuta comune ufficiale dell’Unione Europea, adottata attualmente come moneta unica, dopo l’ ammissione alla divisa comune della Croazia il 1° gennaio 2023,  in 20 dei 27 Stati membri dell’Unione aderenti all’Unione Economica e Monetaria della UE (UEM).

Tutti questi paesi chiamati informalmente Eurozona, contano 335 milioni di abitanti, che se andiamo a contare paesi terzi che utilizzano divise legate all’Euro, interessa quasi mezzo miliardo di persone, passando dai microstati ai dipartimenti d’oltremare francesi e ispanici.

La fine della Guerra Mondiale restituisce un’Europa indebolita e frammentata; la Germania spartita tra varie regioni, confini da ridisegnare e l’ombra del nazionalismo che in quegli anni prese il largo nel Vecchio Continente e che portò al conflitto appena finito. Iniziò così un processo di integrazione che investì l’ambito economico, per poi procedere verso quello politico.

Il progetto di un’Europa “unita” che unisse gli Stati europei in un clima di pacifica cooperazione, era già emerso nei secoli precedenti, e secondo alcuni storici risale già al tempo dell’Impero Romano, quando si creò un’omogeneità culturale poi cementata dal cristianesimo.

In tempi moderni, appariva chiaro a tutti che la pacificazione del continente dovesse passare per una qualche forma di collaborazione. Questo spirito collaborativo fu in passato condiviso da vari politici del tempo, tra cui Adenauer, Schuman, Monnet e De Gasperi, definiti iPadri dell’Europa; la sensazione di trovarsi tra due fuochi, ovvero le rivali della prossima Guerra Fredda, USA e URSS, rafforzò la convinzione che nello scenario mondiale, si poteva essere forti solo essendo coesi e facilitando i rapporti tra Paesi.

Il progetto prese forma il 9 Maggio del 1950 (che oggi è anche la Festa dell’Europa) con la dichiarazione di Robert Schuman, sopra menzionato e oggi in processo di beatificazione, che propose la creazione di una comunità europea i cui membri avrebbero dovuto mettere in comune le loro produzioni di carbone e acciaio. L’idea fu accolta da sei paesi e aveva un’idea semplice: unificando gli interessi di questi settori, si sarebbe resa impossibile una corsa individuale agli armamenti, favorendo al contempo l’economia continentale. A Parigi, il 18 Aprile 1951, Germania Ovest, Francia, Italia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo firmarono il trattato per la gestione delle proprie industrie pesanti, e così nel 1952 nacque la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA)Una coesione culturale ed economica che fu intensificata nel 1957 con il Trattato di Roma, dove nacque la Comunità Economica Europea (CEE) e la Comunità Europea dell’Energia Atomica (EURATOM). In particolare, la nascita della CEE, divenne un’intenzione di collaborazione mirata a garantire la libertà di circolazione di persone, beni, servizi e capitali; vennero create un’assemblea eletta a suffragio universale, una commissione, un consiglio e una corte di giustizia “europee”, mentre in ambito economico fu sancita la nascita di un Mercato Europeo Comune (MEC) in cui persone, servizi, merci e capitali potevano circolare in libertà.

Questo trattato rimase in vigore fino al 1992 quando venne ratificato a Maastricht istituendo l’Unione Europea (UE). Era sentimento comune che questa libertà di merci e persone, potesse essere ulteriormente incentivata dall’adesione a una moneta unica: perché questo? Le imprese avrebbero effettuato scambi transfrontalieri più facilmente, l’economia avrebbe ottenuto risultati migliori, data anche la volatilità di alcune valute nazionali, e i consumatori avrebbero potuto disporre di una scelta più ampia e di maggiori opportunità.

Nel 1979 venne avviato il Sistema Monetario Europeo (SME), che cercava di ovviare al problema della volatilità menzionato prima, e si basava perciò su un sistema di tassi di cambio usati per mantenere le oscillazioni delle valute partecipanti entro un intervallo ristretto, che venne ulteriormente potenziato da Jacques Delors, che con l’omonima relazione, proponeva un periodo preparatorio di 9 anni, tra il 1990 e il 1999 per poter così giungere a un’Unione economica e monetaria nell’intera eurozona.

In questo contesto si colloca nel 1998 la nascita della BCE, che assunse il controllo di tutte le funzioni di politica monetaria che fino ad allora venivano esercitate delle banche nazionali della zona euro. La filosofia della BCE riprese un po’ la tradizione della vecchia Bundesbank, ossia il perseguimento della stabilità dei prezzi e del rendersi assolutamente autonoma dalle influenze della politica. Il Trattato di Lisbona del 2007 riconosceva la BCE come una delle istituzioni dell’Unione, e che agisce in essa e per essa nei limiti delle attribuzioni conferitegli nei trattati.

La nostra penisola sin da subito si mostrò interessata allo sposalizio europeo e fu un paese molto attivo nei confronti di questa soluzione, ed è con questo spirito che nel 1997, l’Italia ha aderito al Patto di stabilità e crescita, un accordo tra i paesi dell’Unione europea per mantenere i deficit pubblici sotto controllo e garantire la stabilità economica nell’area dell’Euro.

Per l’adozione delle norme necessarie all’introduzione all’Euro, fu emessa la legge 433/997 che ha fissato i criteri di delega per il Governo, con conseguente adozione del D.L.gs. 2134/98 che conteneva la normativa di base per l’adeguamento dell’ordinamento italiano.

Il tasso di conversione fu fissato in 1936,27, e la scala monetaria in Euro, che aveva corso legale nell’intera area comunitaria, comprese otto tagli di valore che andavano da 1 centesimo a 2 Euro, presentando una faccia comune e una faccia Nazionale propria del paese di emissione, ma come tutti, può variare in occasione degli Euro celebrativi che vanno a commemorare un particolare evento.

La scelta dei simboli canonici nazionali fu affidata a diversi artisti della Zecca di Stato:

  • Per la moneta da 1 centesimo fu scelto Castel del Monte, la fortezza eretta da Federico II di Svevia, Patrimonio UNESCO e sito nell’altopiano delle Murge occidentali in Puglia
  • La moneta da 2 centesimi raffigura la Mole Antonelliana, simbolo della Belle Époque costruito nel 1863 e definita da Nietzsche “Forse la più geniale opera architettonica mai realizzata”
  • Per i 5 centesimi fu scelto l’Anfiteatro Flavio, meglio conosciuto come Colosseo, teatro simbolo dell’Impero Romano e uno dei siti più visitati italiani
  • Nei 10 centesimi c’è un particolare della Nascita di Venere di Botticelli, che insieme al David riscrissero i canoni di bellezza del Rinascimento
  • Per la moneta da 20 centesimi è dedicata la frenesia per la velocità dei Futuristi, con l’opera di Boccioni Forme uniche della continuità nello spazio
  • La moneta da 50 centesimi ci riporta a Roma, con la Statua Equestre di Marco Aurelio che scruta i tetti della Capitale dalla Piazza del Campidoglio dove è sita dal 1538 (seppur quella di oggi sia una copia, quella vera è nel Palazzo dei Conservatori lì vicino)
  • Il penultimo taglio, quello da 1 Euro vede campeggiare L’Uomo Vitruviano di Da Vinci, che rappresenta le proporzioni ideali del corpo umano, che possono essere inscritte nelle due figure perfette del cerchio, che rappresenta il Cielo, la perfezione divina, e del quadrato, che rappresenta la Terra
  • Chiude il conio la moneta da 2 Euro con la rappresentazione di uno degli esponenti italiani più acclamati e controversi, il padre della narrativa volgare, Dante Alighieri che lasciò in dote uno degli scritti più famosi e letti, la Commedia, definita “Divina “dal Boccaccio successivamente

L’adozione dell’euro fu effettuata in due fasi.

Nella prima fase, dal 1° gennaio 1999, l’euro è stato introdotto come valuta elettronica utilizzata per le transazioni finanziarie tra le banche e le imprese.

Le banche italiane hanno iniziato a emettere conti correnti e carte di credito in euro, mentre la lira è rimasta la valuta ufficiale per le transazioni quotidiane.

La seconda iniziò il 1° gennaio 2002, quando l’euro è stato introdotto come valuta fisica.

Le banconote e le monete in euro sono state messe in circolazione e la lira è stata gradualmente ritirata, fino al cambio totale del 1° Marzo 2002. Per aiutare la transizione, il governo italiano ha sensibilizzato i cittadini sulla nuova valuta e ha organizzato campagne per promuovere l’uso dell’euro (per i più piccoli la famosa calcolatrice blu che dava il cambio da lire a Euro), più un comitato per la gestione della transizione all’Euro, che ha coordinato gli sforzi di istituzioni pubbliche e imprese private.