Sviluppo

L’approccio interdisciplinare del CERPEDIN sarà caratterizzato da una forte matrice sovranazionale e mirerà a favorire un dialogo proficuo tra le diverse aree della ricerca

A tal fine, il Centro intende sviluppare relazioni istituzionali e partnership scientifiche, non solo con l’INGV, ma anche con i Dipartimenti delle Università italiane e internazionali maggiormente coinvolti nello studio dei rischi naturali. Tra questi, figurano la Sapienza Università di Roma, l’Università di Roma Tre, l’Università degli Studi di Messina, l’Università degli Studi di Bari, l’Università degli Studi di Milano, l’Università degli Studi di Napoli Federico II, l’Università di Padova e l’Università degli Studi di Firenze. Il CERPEDIN intende intessere collaborazioni, inoltre, con enti di ricerca nazionali e sovranazionali impegnati nello studio del rischio sismico, vulcanico, idrogeologico e ambientale, tra cui l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS e IH Cantabria. 

La specificità della tutela penale del rischio impone un’integrazione con altri settori giuridici che influenzano la risposta repressiva.

Sotto questo profilo, il diritto costituzionale assume un ruolo centrale, fornendo la cornice entro cui si definiscono i principi della responsabilità penale e della responsabilità della ricerca, sempre più condizionata da fattori esterni.

Un dialogo costante sarà mantenuto anche con il diritto civile, che disciplina non solo il quadro cautelare del rischio, ma soprattutto il fondamentale aspetto risarcitorio.

Di pari rilievo è il contributo del diritto amministrativo, essenziale per chiarire le problematiche connesse al rapporto tra discrezionalità e decisione in fase di emergenza, alla regolamentazione della Protezione civile e alla responsabilità amministrativa. 

Particolarmente rilevante sarà anche il diritto del lavoro, chiamato a garantire la tutela della salute e sicurezza degli scienziati e degli operatori di Protezione civile sia nelle fasi di emergenza, sia – aspetto spesso trascurato – nella complessa fase della ricostruzione post-evento. 

Un’attenzione specifica sarà riservata alle Scienze sociali, che offrono strumenti fondamentali per la comprensione e la gestione della comunicazione del rischio. Il caso del processo per le conseguenze del terremoto de L’Aquila, noto come processo alla Commissione Grandi Rischi, ha dimostrato come la comunicazione dei fattori di possibile nocumento, soprattutto in fase di emergenza, costituisca un nodo cruciale della responsabilità che necessita di essere ripensato alla luce delle più recenti acquisizioni scientifiche. Su questo fronte, il CERPEDIN potrà avvalersi della collaborazione di studiosi del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale (CORIS) della Sapienza Università di Roma.

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