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Insegnamento

DIRITTO PENALE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Docente

EMANUELE BIRRITTERI

1. Conoscenze e competenze da acquisire

Il Corso intende offrire agli studenti una lettura approfondita dello statuto penale della pubblica amministrazione, vale a dire delle principali fattispecie criminose tipizzate dal legislatore a tutela dei beni e interessi della p.a., fornendo un metodo di interpretazione critica degli strumenti elaborati dall’ordinamento in materia. Particolare attenzione verrà dedicata ai reati contro la p.a. che possono essere realizzati dai funzionari pubblici operanti negli enti locali.
Il tema dei reati offensivi della pubblica amministrazione verrà affrontato dal duplice punto di vista della repressione dei fatti penalmente rilevanti e della prevenzione amministrativa della corruzione, intesa come maladministration, con particolare riferimento agli enti pubblici territoriali. Verranno, altresì, analizzati i principi e gli istituti connessi alla responsabilità degli enti collettivi privati (incluse le società municipalizzate o comunque controllate da enti locali), introdotti dal d.lgs. 231/2001.
Preliminarmente, per favorire la comprensione delle fattispecie incriminatrici di parte speciale, verranno fornite le nozioni essenziali concernenti la c.d. parte generale del diritto penale, e segnatamente i principi fondamentali del diritto penale e la struttura del reato, analizzata nei suoi elementi costitutivi.
Al termine del Corso lo studente dovrà aver acquisito la capacità di lettura e di comprensione delle fattispecie penali contro la pubblica amministrazione, alla luce dei principi costituzionali, delle fonti sovranazionali e della teoria generale del reato.
In generale, il Corso tende a sviluppare: l’attitudine al ragionamento giuridico e a fornire giudizi critici e soluzioni con particolare riferimento alle questioni penalistiche che possono sorgere nell’ambito della gestione di enti locali; la comprensione del rapporto di necessaria implicazione e interazione dialettica tra la parte generale e la parte speciale del diritto penale; la capacità di coordinare tra loro le questioni teoriche e quelle pratiche, anche mediante la disamina della casistica giurisprudenziale più significativa.
Più specificamente, il laureato in Management delle organizzazioni pubbliche e sanitarie sarà in grado di affrontare le complessità dei problemi penalistici che possono sorgere nella gestione degli enti e delle società pubbliche, sia sul versante della prevenzione di fatti di maladministration, sia dal punto di vista della comprensione dell’eventuale rilevanza penale delle condotte proprie o altrui.

2. Programma / Contenuti

I. Introduzione
1. Le fonti normative del diritto penale italiano. 2. Caratteristiche e funzioni del diritto penale. 3. Il diritto penale tra forma e sostanza. 4. Pena criminale e altre tipologie sanzionatorie.

II. I principi fondamentali del diritto penale
1. I principi costituzionali del diritto penale. 2. Il principio di legalità e i suoi corollari. 3. Il principio di offensività. 4. Il principio di colpevolezza. 5. La finalità rieducativa della pena. 6. L’influenza del diritto dell’Unione europea e della CEDU sul diritto penale interno

III. I soggetti del diritto penale
1. I soggetti del diritto penale. 2. Il problema dei soggetti responsabili nelle organizzazioni complesse. 3. La responsabilità “da reato” degli enti collettivi: il d.lgs. n. 231/2001

IV. Nozioni essenziali di teoria generale del reato
1. La teoria generale del reato. Le diverse concezioni analitiche del reato. 2. La teoria tripartita del reato: fatto tipico, antigiuridicità, colpevolezza. 3. La condotta. Reato di azione e reato omissivo. 4. Il nesso di causalità nei reati di evento. 5. Il dolo e le sue forme. 6. La colpa penale e la colpa medica (Legge Gelli-Bianco).

V. Lo statuto penale della pubblica amministrazione
1. Introduzione ai reati contro la p.a. La nozione di pubblica amministrazione. Le nozioni di pubblico ufficiale e incaricato di pubblico servizio. I beni tutelati nei reati contro la p.a. Le ultime novelle in materia di contrasto alla corruzione (l. n. 190/2012; l. n. 69/2015; l. n. 3/2019). 2. I delitti dei pubblici agenti contro la pubblica amministrazione. Peculato. Concussione e induzione indebita. Tipi di corruzione. Abuso d’ufficio. Rifiuto e omissione di atti d’ufficio. Omissione di referto. Interruzione d’un servizio pubblico o di pubblica necessità. 3. I delitti dei privati contro la pubblica amministrazione. L’illecita captazione di risorse pubbliche e le frodi nelle aggiudicazioni dei pubblici incanti. Il traffico di influenze illecite. Interruzione di un servizio di pubblica necessità. 4. La confisca del prezzo o profitto del reato in materia di reati contro la pubblica amministrazione.

VI. La prevenzione amministrativa della corruzione
1. Le nuove strategie di contrasto alla corruzione. La legge n. 190/2012 e il concetto di corruzione come maladministration. 2. La prevenzione amministrativa della corruzione. 3. I piani di prevenzione della corruzione negli enti locali, nelle società municipalizzate o controllate da enti pubblici territoriali.

3. Testi di studio

- S. CANESTRARI – L. CORNACCHIA – G. DE SIMONE (a cura di), Manuale di diritto penale. Parte speciale. Delitti contro la pubblica amministrazione, Il Mulino, 2015 (tutti i capitoli, esclusi i cap. XVII, XIX e XXII)
- V. MONGILLO, La legge “spazzacorrotti”: ultimo approdo del diritto penale emergenziale nel cantiere permanente dell’anticorruzione, in Dir. pen. cont., 2019, n. 5, pp. 1-82 (reperibile gratuitamente in bacheca e on line )
- G.L. GATTA, Da ‘spazza-corrotti’ a ‘basta paura’: il decreto-semplificazioni e la riforma con parziale abolizione dell’abuso d’ufficio, approvata dal governo ‘salvo intese’ (e la riserva di legge?), in Sistema penale, 17 luglio 2020 (reperibile gratuitamente in bacheca e on line )
- ANAC, Piano Nazionale Anticorruzione 2016 (Delibera n. 831 del 3 agosto 2016), solo nella Parte Speciale I (“piccoli comuni”) e II (“Città metropolitane”); Aggiornamento PNA 2018 di cui alla Delibera n. 1074 del 21 novembre 2018 nella parte concernente le “Semplificazioni per i Piccoli Comuni”; PNA 2019 (solo riferimenti ai comuni).
È necessario affiancare ai manuali un qualsiasi codice penale di recente pubblicazione.

4. Metodi, strategie e strumenti didattici

Al centro dell’approccio didattico vi è lo studente e i processi di apprendimento.
Le modalità dell’interazione didattica con il docente/tutor e gli altri studenti sono finalizzate a promuovere il ruolo attivo e centrale dello studente e a creare un contesto di apprendimento collaborativo volto a supportarne la motivazione lungo tutto il percorso didattico.
Il Corso utilizza:
- videolezioni erogate in modalità asincrona e slides in pdf presenti in formato bacheca;
- libri di testo, codice penale, contributi dottrinali, materiali casistici e giurisprudenziali indicati dal docente;
- lezioni in web-conference (della durata di 1 ora e in modalità sincrona) dedicati all’approfondimento di un tema fondamentale ai fini del superamento dell’esame, a novità normative, all’analisi e alla discussione di un caso giudiziario con elaborazione di una soluzione, o al riepilogo di argomenti del corso, secondo il calendario pubblicato sulla bacheca del corso;
- incontri in presenza o in videoconferenza con il docente o con la tutor;
- partecipazione a Convegni o a Giornate di Studio, segnalati dal docente nella bacheca, con possibilità di sviluppare tesine, report o project work da parte dello studente.

5. Prove di verifica delle conoscenze

Lo studente può verificare le conoscenze acquisite attraverso un percorso formativo di autovalutazione online composto da un percorso di studio e da quesiti a risposta multipla, rispondenti ai temi trattati nelle videolezioni, sui libri di testo e nel materiale didattico fornito dal docente.

6. Modalità di valutazione finale dell’apprendimento

Lo studente, dopo aver studiato la materia, sostiene una prova, l’esame, al fine della valutazione del profitto. L’esame si svolge in presenza, dinanzi a una Commissione presieduta dal docente titolare dell'insegnamento o in videoconferenza. La prova di esame verte sul programma pubblicato in bacheca. La prova d’esame si svolge in forma orale.
Per sottoporsi all’esame lo studente deve preventivamente prenotarsi, entro termini congrui adeguatamente indicati.
Tramite l’esame di profitto viene accertato, e poi certificato, l’avvenuto raggiungimento da parte dello studente degli obiettivi formativi prefissati per la presente materia.
La certificazione avviene mediante la redazione di un verbale, in modalità telematica, a cura del docente. Il voto di profitto è espresso in trentesimi.
Per superare l’esame lo studente deve ottenere una votazione non inferiore a diciotto/trentesimi: tale valutazione consente l’acquisizione dei crediti formativi universitari corrispondenti alla materia oggetto d'esame.
Ai fini della valutazione si tiene conto anche della effettiva e attiva partecipazione alle attività didattiche interattive. In particolare, lo studente potrà concordare con il docente una attività connessa alla partecipazione alle e-tivities realizzate, tra cui, ad esempio, la redazione di un parere su un caso pratico o la redazione di una breve tesina su uno degli argomenti proposti dal docente (della lunghezza di 10 cartelle pari a 25.000 caratteri). L’elaborato dovrà essere inviato al docente 20 giorni prima della data di esame. In caso di valutazione positiva, dell’attività svolta si terrà conto nella valutazione finale dell’esame.

7. Modalità e contesti di applicazione professionale delle conoscenze acquisite

Le conoscenze acquisite attraverso il corso di diritto penale delle pubbliche amministrazioni consentiranno al laureato in Management delle Organizzazioni sanitarie di rivestire ruoli di responsabilità nell’ambito delle autonomie locali di natura territoriale (Regioni, Comuni, Aree metropolitane, Province, Comunità Montane, Unioni di Comuni), con la consapevolezza delle implicazioni penalistiche delle condotte proprie ed altrui e con la capacità di impostare un piano di prevenzione della corruzione nel proprio ambito di competenza.
Egli, inoltre, concluso il proprio percorso formativo, avrà la capacità di svolgere attività di consulenza nel comparto sanitario, con specifico riferimento ai profili penalistici.

8. Note (eventuali)

Lo Studente può scegliere di svolgere la tesi di Laurea in Diritto Penale previa approvazione del Docente e consultazione del manuale per la redazione della tesi di laurea, scaricabile a questo indirizzo: www.unitelmasapienza.it/wp-content/uploads/2022/01/vademecum_tesi.pdf.