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Insegnamento

DIRITTO PENALE E COMPLIANCE NORMATIVA

Docente

VINCENZO MONGILLO

1. Conoscenze e competenze da acquisire

Il corso mira a far comprendere la trasformazione del diritto penale riguardante le attività economiche, determinata dall’introduzione della responsabilità “da reato” degli enti collettivi (d.lgs. n. 231/2001) e dal legame così instauratosi con la compliance normativa, intesa come conformità a leggi, regolamenti, codici di condotta o altri standard normativi ottenibile mediante un processo gestionale avente finalità preventive. Per effetto di questa fondamentale innovazione legislativa, infatti, le società commerciali sono chiamate ad adottare e attuare efficacemente modelli di organizzazione volti a prevenire la commissione di illeciti penali nel corso della loro attività. Una medesima strategia è stata sperimentata, successivamente, nel settore pubblico con la legge n. 190/2012, che ha richiesto l’adozione di piani di prevenzione della corruzione e della trasparenza nelle amministrazioni pubbliche e nelle società in controllo pubblico.
Anche al di là del diritto penale in senso stretto, la compliance normativa è divenuta un elemento cardine dell’attività di impresa e oggetto di una specifica funzione aziendale in vari settori regolati (ad es. finanziario, bancario, assicurativo, ecc.).
Nel campo della compliance penale sono sorte numerose nuove professioni il cui adeguato svolgimento richiede competenze interdisciplinari: penalistiche, aziendali, manageriali, contabili, ecc.
All’esito del corso, lo studente dovrà avere acquisito adeguate conoscenze circa la nozione di compliance penale, la struttura della responsabilità dell’ente collettivo ai sensi del d.lgs. n. 231/2001, gli elementi essenziali dei modelli di organizzazione, gestione e controllo del rischio-reato, sia in generale che in rapporto agli illeciti penali più frequenti in un contesto societario (reati contro la p.a., reati ambientali, reati lesivi della salute e sicurezza dei luoghi di lavoro, riciclaggio e fattispecie contigue, ecc.), le caratteristiche dei piani di prevenzione della corruzione nelle pubbliche amministrazioni e nelle società in controllo pubblico. Il corso, pertanto, analizzerà le fattispecie penali più significative dalla prospettiva dei metodi e delle tecniche di gestione del rischio-reato, privilegiando una impostazione interdisciplinare, aperta anche al sapere organizzativo-aziendalistico.

2. Programma / Contenuti

ARGOMENTO 0: PRESENTAZIONE DEL CORSO
Il corso si articola in 5 argomenti e prevede 30 ore di didattica erogativa e 12 ore di didattica interattiva.
Regole da seguire per utilizzare il corso: si consiglia di vedere le video lezioni e partecipare alle attività interattive proposte nel corso (webinar / forum di problem solving e webinar di riepilogo delle tematiche).

ARGOMENTO 1: Introduzione al corso
– Sviluppo e origine della compliance normativa. Il concetto di compliance in relazione al diritto penale
– Criminologia delle organizzazioni
– L’etica aziendale
– La responsabilità penale individuale nelle organizzazioni complesse
– La responsabilità penale delle persone giuridiche: inquadramento storico-comparatistico
– Il rapporto tra responsabilità delle persone giuridiche e compliance normativa

ARGOMENTO 2: La responsabilità da reato degli enti collettivi ex d.lgs. n. 231/2001
– Gli enti destinatari del d.lgs. n. 231/2001 e i principi fondamentali della responsabilità dell’ente
– I criteri di imputazione della responsabilità all’ente collettivo
– Il sistema sanzionatorio
– La “parte speciale” del d.lgs. n. 231/2001: i singoli reati da prevenire
– Le vicende modificative dell’ente
– Il procedimento ex d.lgs. n. 231/2001 contro gli enti collettivi

ARGOMENTO 3: I requisiti essenziali dei modelli di organizzazione, gestione e controllo del rischio-reato
– Il rapporto tra il modello organizzativo e i sistemi di gestione dei rischi aziendali. L’integrazione tra i diversi sistemi gestionali
– Identificazione e analisi dei rischi penali (risk assessment). La c.d. mappatura delle aree a rischio reato
– Codice etico e sistema disciplinare
– I protocolli di prevenzione del rischio di commissione dei reati
– Flussi informativi, canali di denuncia e whistleblowing. La legge n. 179 del 2017
– Il ruolo dell’organismo di vigilanza ex d.lgs. n. 231/2001 e il rapporto con gli altri organi e funzioni di controllo aziendale
– Il modello organizzativo nelle PMI

ARGOMENTO 4: Prevenzione dei reati nell’impresa e nelle amministrazioni pubbliche
– Le tre dimensioni normative della prevenzione del rischio reato: hard law, soft law, best practice
– La prevenzione della corruzione nelle imprese private (d.lgs. n. 231/2001) e nelle amministrazioni pubbliche (l. n. 190/2012). Il ruolo del responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza nelle amministrazioni e società pubbliche.
– Il raccordo tra modello organizzativo e piano di prevenzione della corruzione nelle società in controllo pubblico
– Prevenzione del riciclaggio e del finanziamento al terrorismo
– Prevenzione dei reati lesivi della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
– Prevenzione dei reati ambientali

ARGOMENTO 5: L’intervento del giudice penale e dell’autorità amministrativa nella gestione societaria
– Commissariamento giudiziale ex d.lgs. n. 231/2001
– Confisca antimafia delle aziende
– Amministrazione e controllo giudiziario delle aziende in base al codice antimafia
– Commissariamenti prefettizi delle imprese
– Interdittive antimafia

3. Testi di studio

Per sostenere l’esame gli studenti dovranno studiare il seguente materiale:
- AA.VV., Responsabilità da reato degli enti, a cura di G. Lattanzi – P. Severino, vol. I: Diritto sostanziale, Giappichelli, Torino, 2021, nelle seguenti parti: Capitoli II della Parte prima; intera Parte seconda; capitoli I, VII, XI, XII, XIV della Parte terza.
- V. MONGILLO, L’organismo di vigilanza nel sistema della responsabilità da reato dell’ente: paradigmi di controllo, tendenze evolutive e implicazioni penalistiche, in La responsabilità amministrativa delle società e degli enti (rivista), 2015, n. 4, pp. 83-107.
- ANAC, Nuove linee guida per l’attuazione della normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza da parte delle società e degli enti di diritto privato controllati e partecipati dalle pubbliche amministrazioni e degli enti pubblici economici (Determinazione n. 1134 del 8/11/2017)
- Sentenza della Cassazione penale, sez. V, 18 dicembre 2013, n. 4677 (caso Impregilo).
- Ulteriore materiale in formato pdf pubblicato sulla bacheca.

4. Metodi, strategie e strumenti didattici

Al centro dell’approccio didattico vi è lo studente e i processi di apprendimento.

Le modalità dell’interazione didattica con il docente/tutor e gli altri studenti sono finalizzate a promuovere il ruolo attivo e centrale dello studente e a creare un contesto di apprendimento collaborativo volto a supportarne la motivazione lungo tutto il percorso didattico.

Il Corso utilizza:
- videolezioni erogate in modalità asincrona e slides in pdf presenti in bacheca;
- libri di testo, codice penale, leggi rilevanti, contributi dottrinali, materiali casistici e giurisprudenziali indicati dal docente;
- webinar (della durata di 1 ora e in modalità sincrona) dedicati all’approfondimento di un tema fondamentale ai fini del superamento dell’esame, a novità normative, all’analisi e alla discussione di un caso giudiziario o aziendale, o al riepilogo di argomenti del corso, secondo il calendario pubblicato sulla bacheca del corso;
- incontri in presenza o in videoconferenza con il docente o con la tutor;
- partecipazione a Convegni o a Giornate di Studio, segnalati dal docente nella bacheca;
- Project Work.

5. Prove di verifica delle conoscenze

Lo studente può verificare le conoscenze acquisite attraverso un percorso formativo di autovalutazione online composto da n. 20 verifiche con quesiti a risposta aperta, rispondenti ai temi trattati nelle videolezioni, sui libri di testo e nel materiale didattico fornito dal docente.

6. Modalità di valutazione finale dell’apprendimento

Lo studente, dopo aver studiato la materia, sostiene una prova, l’esame, al fine della valutazione del profitto. L’esame si svolge in presenza, dinanzi a una Commissione presieduta dal docente titolare dell'insegnamento o in videoconferenza. La prova di esame verte sul programma pubblicato in bacheca. La prova d’esame si svolge in forma orale.
Per sottoporsi all’esame lo studente deve preventivamente prenotarsi, entro termini congrui adeguatamente indicati.
Tramite l’esame di profitto viene accertato, e poi certificato, l’avvenuto raggiungimento da parte dello studente degli obiettivi formativi prefissati per la presente materia.
La certificazione avviene mediante la redazione di un verbale, in modalità telematica, a cura del docente. Il voto di profitto è espresso in trentesimi.
Per superare l’esame lo studente deve ottenere una votazione non inferiore a diciotto/trentesimi: tale valutazione consente l’acquisizione dei crediti formativi universitari corrispondenti alla materia oggetto d'esame.
Ai fini della valutazione si tiene conto anche della effettiva e attiva partecipazione alle attività didattiche interattive. In particolare, lo studente potrà concordare con il docente una attività connessa alla partecipazione alle e-tivities realizzate, tra cui, ad esempio, la redazione di un parere su un caso pratico o la redazione di una breve tesina su uno degli argomenti proposti dal docente (della lunghezza di 10 cartelle pari a 25.000 caratteri). L’elaborato dovrà essere inviato al docente 20 giorni prima della data di esame. In caso di valutazione positiva, dell’attività svolta si terrà conto nella valutazione finale dell’esame.

7. Modalità e contesti di applicazione professionale delle conoscenze acquisite

Il Corso consente di affrontare qualsiasi concorso pubblico, specialmente quelli nei quali il diritto penale risulta materia elettiva: Magistratura, Polizia di Stato, Polizia penitenziaria, Guardia di Finanza, Polizia Municipale; Forze Armate (Esercito Italiano; Marina Militare; Aeronautica Militare; Arma dei Carabinieri).
Inoltre, fornisce un’adeguata conoscenza per svolgere attività di giurista o consulente d’impresa, di esperto della compliance penale e della gestione del rischio di commissione di reati all’interno di società commerciali, ovvero di Amministrazioni o Enti pubblici, con particolare attenzione, sotto quest’ultimo profilo, al ruolo di responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza.
Infine, offre le basi per l’avviamento alla Carriera Universitaria, permettendo di affrontare con un’adeguata preparazione l’esame di ammissione ai Corsi di Dottorati di Ricerca in Diritto Penale.

8. Note (eventuali)

Lo Studente può scegliere di svolgere la tesi di Laurea in Diritto Penale previa approvazione del Docente e consultazione del manuale per la redazione della tesi di laurea, scaricabile a questo indirizzo: www.unitelmasapienza.it/sites/default/files/mediaroot/documenti/vademecum_tesi_di_laurea_0.pdf