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La valenza del sogno nella vita di tutti i giorni

Il sogno, definito anche come “Pensiero notturno”, è un fenomeno psichico legato al sonno e alla sua fase REM, caratterizzato da immagini e suoni riconosciuti come solo apparentemente reali dal soggetto sognante, e sono dei processi che esulano dai processi coscienti di pensiero oggetto di studio della psicologia tradizionale.

È una caratteristica tipica di quasi tutti i mammiferi e gli uccelli, eppure ha da sempre suscitato il fascino e la fantasia dell’uomo, che ha sempre cercato di interpretarne i significati nascosti e esoterici; tuttavia non è una pratica recente quella dell’interpretare o dare sostanza ai sogni, anzi, l’uomo comunica i suoi sogni quasi dalla sua apparizione sulla Terra: le Grotte di Lascaux stesse sono considerate rappresentazioni di un sogno di una cattura di un bisonte raccontata come fosse un sogno ad occhi aperti.

Ma in alcuni casi, i sogni si sono rivelati delle vere e proprie finestre sul futuro: se appare tra il serio e il faceto la storia dell’uomo che, sognando un numero di telefono e chiamandolo per gioco, abbia chiamato una ragazza che poi diventerà sua moglie, in tanti casi un sogno è stato un fattore importante in tante storie contemporanee di successi e di intuizioni.

Chiedetelo ad esempio a Larry Page. Quando era al college a Stanford, una notte sognò di scaricare tutto il Web e di conservare tutti i link del mondo: una volta raccontato il sogno ad un suo amico, gettò le basi per la creazione di Backrub, un motore di ricerca con un algoritmo che serve a indicare la popolarità di una pagina web indicizzata, in funzione dei link esterni che ottiene. Aiutava perciò a dare un’idea più precisa di come la pagina venisse percepita dagli altri siti presenti in rete.
E aprendo il motore di ricerca, la Search Engine che si occupava della ricerca dei link, era un primordiale Google.

Oppure, nel 1965, Paul McCartney racconta al biografo Barry Miles, di “essersi svegliato con una musica deliziosa in testa”, e perciò la suonò al piano, ma non essendoci ancora le parole, le improvvisò cercando di ricordare la melodia sognata. Quella melodia più tardi divenne Yesterday, che è annoverata anche nel Guinness dei primati come la canzone che vanta il maggior numero di cover al mondo.

Insomma, il sogno è da sempre una materia della mente umana sconosciuta, che ha aperto diverse interpretazioni sulla sua origine e sul suo senso; da chi pensava che sognassimo poco prima del risveglio, come Salvador Dalì che raffigura la sua teoria onirica nel celeberrimo “Sogno causato dal volo di una mosca intorno a un melogrando un secondo prima del risveglio”, al burbero Ebenezer Scrooge di A Christmas Carol che rifacendosi alle teorie del tempo, cercava di convincersi di aver sognato tutti quei fantasmi per aver mangiato troppo a cena, quindi ricollegando il sogno alla digestione.

Sigmund Freud ad esempio, da al sogno la dignità di fenomeno scientifico, sostenendo che fossero “Lettere inviate a noi stessi”, messaggi in cui l’inconscio porta a conoscenza della parte consapevole della mente umana tutta una serie di desideri e impulsi rimossi.

Sebbene il padre della psicanalisi in molti dei suoi casi riconducesse questa simbologia a caratteri principalmente sessuali, si pensa che il valore dei sogni risieda principalmente nella loro dimensione simbolica, una rappresentazione del nostro cervello di pensieri, sentimenti e ricordi che di giorno evitiamo, ma che nei sogni riemergono anche se “nascosti”.

Ad oggi, gli studi sulla valenza dei sogni ci dicono che è una via per accedere anche alla memoria, in quanto nelle sue espressioni il sogno stesso non farebbe altro che allacciare nella sua “logica”, tracce di memorie implicite ed esplicite, creando una continuità con il vissuto del sognatore.
Il sogno potrebbe verosimilmente rappresentare un “link mancante” tra le esperienze del nostro passato e quelle presenti, in modo particolare ciò che ne concerne relazioni interiorizzate e vissuti emotivi annessi.


E questa esplosione di vago e universale, accade tutta all’interno del nostro cervello, che in realtà non si spegne e non si trasforma, ma semplicemente, nelle varie fasi del sonno, attiva specifiche aree, che riescono a scaturire un così grande mistero come quello del mondo dei sogni.

La mente umana è una cosa così affascinante di cui si sa così poco, che ci pone sempre nella condizione di chiederci “E se ne sapessimo di più, cosa riusciremmo a fare?”
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